Monthly Archives: Settembre 2008

Fruscii sordi

Alcuni li leggo da lontano. Ad altri passo accanto, in altri ancora mi rimescolo come loro non sapranno mai.
Molti ne parlano, si lamentano, a volte si arrabbiano di trentennali frustrazioni; qualcuno invece pare quasi non saperlo, o non osa dirselo per sopravvivere – ma lo sa bene chi li guarda, che resteranno soli.

C’è un bel cielo freddino là fuori, qualche nuvola dietro le gru. Io trameggio i miei progetti quotidiani, scaldata da un piumino, una famiglia adottiva, qualche amico e un pugno di attese. La felicità è una cosa semplice.

– Tu lo senti?
– Cosa?
– Ssst. E’ come un fruscìo sordo
– Una metropolitana sotto terra
– Una fogna che gorgoglia
– Un fossato di Malebolge
– La corte dei miracoli stipata in dentro un pozzo
– O una cantina di bambini muti
– costretti a cucire palloni
– con cui non giocheranno
– Lo senti?
– Sì. E’ come un fruscìo sordo, un mormorare
– Ma è un giorno così bello
– Già. Le nuvole, dietro le gru
– Loro non possono vederle
– E io non posso non sentirli.

[Scoramento da felicità non condivisa]

Affollamenti

Pensavo.

Pensavo come si pensa col portatile sopra al piumino e fuori una mezzaluna tagliata dalla tapparella, dopo un giorno di (poco) studio e prima di un giorno di (tanto) girare, alla fine di una settimana passata a rimbalzare nel mio flipper irrequieto di facce accenti ritardi abbracci.

Pensavo: non scrivo più di nostalgie. Eppure sono qui, ce le ho tutte sedute sul lettone. Qualcuna mi condanna perché l’ho abbandonata. Qualcun’altra dice che ho perso un’occasione – e sento ancora le mani addosso. Altre ancora mi sorridono coi contorni morbidi di una foto mossa, invitandomi a chiuder gli occhi e galleggiare tra sfumature tiepide.

Pensavo: c’è quest’affollamento di settembre. A ottobre sarà il picco, le lezioni che tornano e la gente che ricomincia, ops, le lezioni che ricominciano e la gente che torn… ma no, ho detto bene, la gente non torna mai. Mai davvero.

E’ senz’altro tutto molto promettente, possibile, aperto ed intrigante.

Ora ci vorrebbe anche qualcosa di importante.

[Buffo, ho scritto tre paragrafi sui tre tempi, e guarda un po’ qual è il più lungo]

Memoria

Ho provato per l’ennesima volta un test junghiano di personalità.
La sua attendibilità è inequivocabilmente dimostrata dal fatto che ogni volta che lo faccio ottengo un risultato diverso.
Tanto per confermare la molteplicità pirandelliana.

Stavolta sono uscita come “ISFJ“. La parte più divertente del profilo è questa:

“Gli ISFJ assorbono di continuo informazioni su persone e situazioni che ritengono importanti, e le archiviano. Questo eccezionale magazzino di informazioni è straordinariamente accurato, perché l’ISFJ ha una memoria eccezionale per le cose importanti nel suo sistema di valori. Non è insolito per un ISFJ ricordare una particolare espressione facciale o i precisi dettagli di una conversazione ad anni di distanza…”

Forse il mondo intero non è considerato importante dal mio sistema di valori.

“Le caratteristiche della persona normale”

E’ il titolo di un articolo (di tale Samuel I. Greenberg dell’università di Miami) che ho trovato per caso qui, quasi a confermare il mio post precedente.

Riassume le caratteristiche della persona sana di mente. Alzi la mano chi ci si ritrova.

1) Non ha paura, è aperta e curiosa e riesce a guardare con serenità ed attenzione il mondo che la circonda.
2) Non teme nuove situazioni e può sopportare rischi ed incertezze; non ha bisogno che ogni cosa sia pianificata e organizzata in precedenza; soprattutto non ha paura di tentare; se non riesce impara qualcosa dall’esperienza che le sarà utile per fare meglio la volta successiva.
3) I fallimenti e le difficoltà non riescono a distruggerla.

4) E’ realistica [..]; ha una visione precisa delle cose e non confonde ciò che è con ciò che dovrebbe essere .
5) Non cerca l’impossibile ma considera sufficiente fare del suo meglio.
6) Cerca di migliorare ciò che è suscettibile di miglioramento e si rende conto che con grandi fatiche e adeguate motivazioni si possono fare molte cose.

7) Accetta tuttavia anche i propri limiti e non prova disagio per le proprie insufficienze [..]
8) Accetta le norme convenzionali solo quando le giudica convenienti; [..] egli modifica o rifiuta di adeguare il proprio comportamento quando lo ritiene opportuno.
9) Conserva quei valori che ritiene validi e modifica o rifiuta gli altri, ma li considera comunque suoi valori: con essi può vivere e di essi accetta le responsabiltà.

10) E’ capace di attendere per ottenere la ricompensa.
11) Ascolta gli altri, ma decide da solo e se ne assume la responsabilità.
12) Fa il suo dovere con buona lena e senza grandi storie. E’ capace di lavorare ma anche di giocare. Al contrario del nevrotico, che trova difficoltà nel lavoro e si sente colpevole nel divertimento, il sano riesce bene in ambedue le cose.

13) Semplifica i problemi, cogliendone l’elemento essenziale, mentre il nevrotico sembra renderli tutti molto complicati e confusi.
14) Riesce ad essere coraggioso senza essere avventato, frugale ma non avaro, arrendevole ma non stupido, dignitoso ma non arrogante.

15) Non ha bisogno di cercare la costante approvazione degli altri nè di fornire continue prove delle sue capacità.
16) Non si vergogna delle sue origini, del suo ambiente, dei genitori, della religione o del colore della pelle.
17) Inoltre, senza essere vendicativo od ostile, non si lascia mettere da parte, ma è in grado di parlare fermamente per difendere se stesso e il suo punto di vista.

18) E’ produttivo e creativo.
19) E’ in rapporto continuo con i propri sentimenti e riesce ad esprimerli.
20) Sa chi è, che cosa vuole (anche se non può ottenerlo) e in quale direzione si sta muovendo.

21) Non pensa in termini di “cosa si aspettano da me?
22) I suoi rapporti con il prossimo sono ottimi.
23) Le persone sono attratte dal suo calore, dalla sua spontaneità, dal suo interesse per la vita. Al contrario chi ha seri disturbi respinge le altre persone, ma cerca solo di impressionare con un comportamento strano, bizzarro od ostile.

“Si può dire che la salute mentale è il piacere di essere in buoni rapporti con gli altri e con sè stessi. L’individuo sano sente di amare e di essere amato.”
E grazie al cazzo.

*** Giulione legga attentamente il punto 15. :D

[In apertura dell’articolo, l’autore precisava: “La persona sana appartiene ad una fortunata minoranza della nostra società”. Mal comune…]

Pazzi

E se fossero tutti pazzi

per aggressività paura narcisismo violenza evanescenza dipendenza o incostanza?

Non è una domanda retorica né un gioco di assonanze.

[E si scopre che l’equilibrio sopra la follia non era una metafora, ma una concreta quotidianità]