Monthly Archives: Luglio 2009

Vorrei sapere a che cosa è servito

Stavo cenando a Porto Cervo, in un ristorante dove l’acqua costava cinque euro e noi, con le magliette insabbiate, eravamo stati relegati in un tavolo nell’angolo della vergogna, quando

e certamente non avrei dovuto concedere tanta fetta di emotività a qualcuno che, in fondo, non è che per me fosse

più che due occhi violentemente azzurri – azzurri? o forse qualcos’altro ma di certo violentemente
e un nome
(rubato una sera sotto lo studentato, affacciandomi dal finestrino a una confidenza
(sentito ridere sulle prese in giro, perché gli piaceva

quindi non so cosa mi abbia colpito, forse pensare a quanto è imprevedibile (quando si è giovani è strano, poter pensare che la nostra sorte)

o il fatto che eravamo su carte opposte, nella stessa mano

o che se andava diversamente di qualche centimetro potevo ritrovarmela tra i miei tetra – ma davvero (se vogliamo ascoltare la domanda fino in fondo) davvero sarebbe stato meglio? O non è meglio così, ancora bella, col cuore pieno, in un

lampo

Sardegna

panama e sardegna

Il mare non mi è mai piaciuto granché – il rumore, il sudore, le chiacchiere unte di crema solare dall’ombrellone vicino. Ma dopo aver visto quei posti, credo di non esser mai stata davvero al mare, prima.

maiali

La Sardegna che preferisco, però, è il nulla di chilometri tra un posto e l’altro. Quasi inquietante, quando sei lì e pensi che il primo qualcosa di abitato è parecchio lontano e i cellulari prendono solo se ne hanno voglia. Un deserto di cespugli bassi e un’unica strada, dove fermarsi tranquillamente a fotografare porci, certi che, tanto, non passerà nessuno. A parte loro:

pecore

Abbiamo attraversato paeselli regolarmente vuoti, sarà perché ci capitiamo sempre nell’ora della siesta. A Oliena ci ha accolto una vecchia affacciata al balcone, con un fucile in mano. Dipinta sul muro.

Non sembrava molto diversa la signora minuscola, intabarrata in un vestitone nero nonostante il caldo, che abbiamo incrociato mentre saliva alla sua casa in pietra – solo che portava in mano tre uova invece del fucile. Ci ha offerto olio e vino; io avrei accettato solo per avere una scusa per entrare in quella casa e in quella vita, e farmi raccontare.

oliena_donnafucile

Qui, e ancor più a Orgòsolo, vanno i murales di protesta. Una versione tormentata e sanguigna di Dozza; all’inizio sembrano macchie di colore per turisti e poi, a ben guardare, gridano qualcosa verso quel mondo apparentemente così lontano e fuori contesto. Il ’68 da queste parti arrivò così, e oggi continua coi dovuti adattamenti.

Orgosolo

E poi,

dita_io_giulione
.

interrogativo

Mi piace scavare la sabbia. Ho smesso troppo presto perché qualcuno mi ha convinto che era da bambini, o che sporcavo troppo. Dato che mi vergogno ancora a lanciarmi in castelli artistici, mi limito a recuperare facendo buche e montagnette più o meno casuali.

– E’ un punto interrogativo? – mi hanno chiesto una volta. Non lo avevo fatto apposta, ma forse è uscito quello, per caso, perché in fondo è a quello che stavo pensando negli ultimi giorni di vacanza. Ho passato molto tempo sulla sabbia umida, a scavare e guardare il mare per i fatti miei, da quando mi è arrivata una notizia che è servita a rendere ogni spiaggia, pecora e insofferenza estremamente insignificante.

Stress

Valigie polvere cavi scatole lenzuola tende cessi biglietti orologi soldi benzina pigiami canottiere chitarre occhiali capelli creme peli sudore [nella mia stanza]

Ansie colpe conte corse rincorse richieste bisogni assenze ritardi PAURE giudizi manie disturbi latenze aggressioni lamenti mostri […]

Vacanza. [quando?]

[L’assenza si protrarrà altri dieci giorni. Poi tornerò a raccontare storie]