Privilegi

E sarà anche che hai lottato moltissimo per ottenere i tuoi privileg diritti,
sarà che senz’altro le risorse esistenti non sono abbastanza flessibili e adeguate, per cui vanno forzate le regole per adattarle al bisogno reale,

ma ho la sensazione che da molto tempo, ormai, sei accecata dalla rivendicazione, piegata da un senso di colpa che compensi ricoprendomi di soldi,
e non sai più bene cosa sia, un bisogno reale.

E’ vero, se tu rispettassi le regole alla lettera, quelle prestazioni dovresti pagartele,
e probabilmente questo è ingiusto, perché ne hai bisogno,
ma è un’ingiustizia che colpisce anche tutti gli altri, che ne hanno ugualmente bisogno,

e che magari, a differenza di te, non possono davvero pagarsele.

Pressione

dipinto 2007

Mi sono un attimo persa

a rileggermi.
Ero retorica, certo; un po’ moralista, un po’ immatura, ma disperatamente felice. Ogni giorno era speciale; credevo lo avrei ricordato per sempre (ah-ah). Ero innamorata di ogni tramonto e ogni passeggiata, trasformavo in eterne promesse anche i tivogliobene di cortesia.

Adesso mi dicono ti amo e manca poco che mi scocci.

Così non va.

Mi auguro

di assuefarmi un giorno alla tristezza
per quelli che alla festa mancheranno,
e per chi di loro mancherà
tutto il resto del tempo.

[Certo che è assurdo essere tristi per troppo amore]

(Tanto per rallegrarsi)

“I partecipanti a uno studio che pensavano di essere leggermente in ritardo per l’appuntamento con lo sperimentatore erano meno propensi a fermarsi ad assistere un collaboratore in incognito, che fingeva di sentirsi male, rispetto a coloro che pensavano di avere tempo in abbondanza.

Ciò si verificava anche quando i partecipanti erano studenti di teologia, che si preparavano a diventare ministri del culto, e il loro appuntamento consisteva nel fare una predica di esercitazione sulla parabola del Buon Samaritano.”

LoL.
(Tanta stima per lo psicologo che ha ideato un esperimento del genere)

“Continuo a dirmi

che è meglio così, eppure lo vivo come una specie di lutto.
Bisognerebbe avere una finestra sul futuro, da poter aprire almeno due o tre volte nella vita, nel momento di scegliere una strada. Uno si affaccia, vede come andrebbe a finire la storia, e poi decide.

Così, invece, mi rimane, – rimarrà sempre? – a tarlarmi la testa, il dubbio di come sarebbe stato.”

17 agosto 2010,
lasciando una Facoltà.

Quel dubbio, grazie al cielo, no, non è rimasto per sempre. Una scommessa l’ho azzeccata.
E la prossima?

Chiusi

i suoi lego nella scatola,
il suo pigiama nell’armadio,

vediamo cosa resta.

Indovinello

A, B e C devono attraversare il fiume su una barca.
A e B non devono trovarsi contemporaneamente sulla barca.
C può stare in barca solo insieme ad A e B,
altrimenti affonda.

Idee?

Sintesi

Ma come si fa a ridurre mesi di dubbi, sentimenti, pianti, entusiasmi, delusioni, innamoramenti

a un insieme di fatti sparsi in un parcheggio tra i cartoni della pizza?

[Io coi vecchi amici non riesco proprio a raccontare il lato emotivo delle cose – e mi pare di insultarle con la semplificazione]

Passeggiata


Mogwai – Emergency Trap