Impertinenze – 1

La Seggy, qualche tempo fa, nominò in classe tale Piergiorgio Odifreddi, di cui già sapevo qualcosa grazie alle poco benevole recensioni di questo mio caro vecchio virtuale. Così mi son detta: mica potrò banalmente fidarmi di quel bischero, sarà meglio piuttosto leggermi qualcosa io. E mi son fatta prestare Il matematico impertinente.

Ora, già dando un’occhiata all’indice, qualche perplessità sorge. I capitoli riguardano: storia e politica, religione, lingua e letteratura, logica, matematica, scienze. Roba che nemmeno Pico de Paperis.
Per chi non lo sapesse, si dà il caso che l’Odifreddo faccia parte di una simpatica Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, che sembra preoccuparsi della religione ben più di chi ci crede. Agli argomenti religiosi il nostro ha dedicato un capitolo del suo libro (ma in realtà il tema sgomita fra le righe di ogni pagina); ed è di questo che intendo raccontarvi.

Come molti profeti dell’antichità, Gesù di Nazareth è un personaggio mit(olog)ico sul quale non esistono testimonianze storiche.
Così si apre l’intervista a Gesù, nella quale Odifreddi rimescola le classiche critiche alla Chiesa: incoerenza coi vangeli, ossessione della morte, idolatria verso le immagini, violenza nelle crociate di ogni epoca, distorsione della morale in senso anticorporeo, sconsiderata moltiplicazione dei santi. Accuse, in parte, ben condivisibili – anche se il modo arrogante in cui son poste fa venir voglia di difendere zio Ratzy, per principio, pure quando scomunica Harry Potter. L’autore, in ogni caso, non si nega capatine in ambiti più strettamente teologici, illuminandoci con la sua opinione (pardon, quella di Cristo) riguardo alla divinità di Gesù, alla preghiera e alla volontà di Dio. Naturalmente, “l’intervistato” si presta volentieri a fargli da spalla, perfino di fronte a domandine semplici quali “lei è o non è il Figlio di Dio?”.
Odifreddi – sarà ch’è abituato a intervistarsi e rispondersi da solo – non ha bisogno d’esser confutato, ché ci offre lui stesso la replica migliore, messa in bocca a Gesù:
E come si fa a sapere qual è la volontà di Dio?
Bisogna ascoltare la sua voce, tacitando la propria.
E si tacitasse un po’, si tacitasse.

(Continua. Forse)