E’ morta

in una notte di due estati fa
è morta ancora
nell’appestato silenzio di quel corridoio antico
e poi tante altre volte
– sta morendo –
nei sorrisi che dimentico,
nell’affetto
trascurato
nella goccia sola ch’è schiantata assordante
e io
l’ho confusa con la pioggia
(perché tanto, le gocce
sono tutte uguali)

Non so più
come ingenue ridono le attese e si tormentano
né sento quel rimescolarsi caldo e grato
per solo una parola
(Ma nemmeno si cade strangolati 
da una delusione
e non si affonda soffocando
in qualche densa nostalgia)  

Eppure, non voglio
sbiadire
nell’abitudine

Bisognerà innamorarsi di qualcosa