“Nelle relazioni di aiuto c’è questa possibilità di capovolgere il rapporto e di scoprire che chi aiuta è in realtà aiutato. Ma tutto questo consente continui equivoci, sentimentalismi che non hanno né capo né coda e che fanno apparire il disgraziato, reso tale da eventi catastrofici, come un elemento salvifico; fanno apparire la sofferenza come una vera manna caduta dal cielo, perché permette agli altri di diventare salvatori, e il salvatore diventa a sua volta salvato da colui che ha salvato. Questo labirinto può far perdere ogni via d’uscita e può permettere qualsiasi acrobazia dialettica. Per questo è necessario cercare di ancorare la riflessione a microstorie e ogni tanto alzare gli occhi per guardare l’orizzonte, un orizzonte di storia di cui non siamo padroni, ma solo viandanti.”
(Andrea Canevaro, La relazione di aiuto)
La descrizione di questo periglioso processo sociale-relazionale lo conosco molto bene…
Descrizione calzante…vero Ila?
:)
“Una suora di Madre Teresa ha trovato nella cloaca a cielo aperto un uomo che stava morendo; lei l’ha preso, l’ha portato a casa, l’ha lavato, lo ha messo a posto e quell’uomo diceva: «Io sono vissuto come un disgraziato, adesso muoio come un re».”
Madre Teresa tiene la mano ad un malato terminale di cancro, in uno dei suoi “ospizi”, e gli dice: “Stai soffrendo come Cristo sulla Croce, sicuramente è Gesù che ti sta baciando”. Ed il povero risponde “Allora, per favore, digli di smettere di baciarmi!”
E lei l’avrà sicuramente fatto.
E’ lui, poi, che fa quel che gli pare comunque.