– Poverina
– Mi dispiace
– Ti salverò
– Ma come fai ad andare in giro?
– E se ti attaccassimo a duemila palloncini all’elio?
– Sarai triste
– Sarai forte
– Sarai saggia
ma, tipo:
– Conosciamoci
no, eh.
[E’ come somigliare a qualcuno. Suscitare sempre nell’altro un ricordo – confusamente impresso quel giorno di bambino, forse quando indicavi a dito teso Mamma, guarda! – e dover lottare a vita per guadagnare al mio viso il primo piano]
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