Mc Donald – 1

Ho scelto un tavolino in cui l’altra metà era occupata da una coppietta. Più giovani di me, si direbbe. Lui mi guarda – come tutti, come sempre, non mi stupisce. Penso che il mio modo di guardare lui, invece, è diverso.
Apro la scatola delle crocchette di pollo e alzo lo sguardo. Nel tavolo di fronte c’è un barbone dalla pelle leggermente scura, sembra più per tutta l’aria presa che per la razza. Anche lui mi guarda, e sorride. Sorride completamente, dalle sopracciglia ai piedi, emana dal corpo un’incomprensibile soddisfazione. Scarto il ketchup. Forse da un momento all’altro il barbone si alzerà per gridare a tutto il McDonald una notizia meravigliosa.

– Sai che mi hanno presa come ragazza immagine al MotorShow!
La ragazzina della coppietta ha una voce chiara e morbida. Dà la sua notizia al ragazzo con entusiasmo, e gli racconta che lei, lei l’hanno presa subito, mica come le altre al provino che appena sono entrate le han mandate via. Giro lo sguardo per controllare se è bella. Mi pare normalmente bella. Ha gli occhi troppo truccati di rosa.

Addento una patatina e noto che il barbone mi sta guardando ancora. D’altra parte è proprio davanti a me, a distanza di un tavolo. A osservarlo meglio, però, vibra gli occhi leggermente di qua e di là, come immaginando; e ogni tanto scuote la testa, ammicca o annuisce impercettibilmente. Sta parlando. Non sta guardando me, sta parlando con qualcuno che lui vede, che lui soltanto vede, poco oltre le mie spalle. E’ felice.

– Uffaaa… il mio amore non mi risponde!
Allora non stanno insieme. La ragazza dagli occhi rosa tormenta un grosso cellulare. Il ragazzo si tormenta a sua volta le dita e tiene le spalle un po’ chiuse, ritraendosi sulla sedia. Ci guardiamo di nuovo. Ecco cos’ha di particolare: le sopracciglia. Ha grosse sopracciglia nere che rimangono sempre leggermente sollevate, in una specie di perenne, zelante stupore, e gli occhi un po’ troppo aperti. Come chi voglia comunicare attento ascolto, quasi preoccupazione.

Inizio divertirmi immaginando storie di sconosciuti, mi sento spettatrice di un film. Decido di rompere la quarta parete tirando fuori un libro.

[…continua…]