Ore buche

[Post ad Alta Concentrazione di Ironia]*

Vorrei esprimere la mia opinione favorevole alla delibera del Collegio dei Docenti, che impone ai professori di svolgere sempre lezione, anche durante le sostituzioni in classi diverse dalle loro.

Innanzitutto non capisco l’obiezione di chi sostiene che insegnanti di altri corsi non poterbbero fare lezioni utili a quella classe, non sapendo come è stato svolto il programma fino a quel momento, e non essendosi preparati l’argomento da svolgere. In fondo, i programmi sono sempre gli stessi; e se sono uguali le nozioni da imparare, che importa chi le insegna? Il prof non è che un mezzo, uno strumento anonimo e passivo che trasferisce informazioni da una mente all’altra; se cambia il mezzo, non cambia il contenuto.

In ogni caso, una lezione qualunque, anche poco coerente, sarebbe più utile di un’ora persa in chiacchiere: ma avete idea di come vengono trascorse le ore buche?
Nella migliore delle ipotesi, se l’insegnante sa farsi rispettare, i ragazzi studiacchiano per l’interrogazione dell’ora dopo; addirittura, a volte cominciano ad aiutarsi a vicenda, e, come al solito, quelli più bravi sono assaliti da un’orda di assatanata plebaglia, che cerca disperatamente di scroccare una spiegazione o – quale orrore – di corrompere i nobili Secchioni perché facciano copiare i compiti per casa. Tutto ciò provoca un passaggio incontrollato di sapere, confuse lezioni improvvisate da pari a pari, nonché un inevitabile brusio che disturba le classi adiacenti.

Ma quello descritto finora è solo il caso più fortunato. Spesso, infatti, il pigro supplente si limita a correggere i propri compiti (o a leggere il giornale, nel caso dei peggiori mangiapane a tradimento), sprecandosi in un urletto soltanto qualora il volume della confusione superi la soglia del (suo) mal di testa. Nel frattempo, gli studenti senza controllo si riuniscono in gruppetti intorno a qualche banco, dedicandosi ad innumerevoli attività sovversive. La più gettonata è senz’altro la Chiacchiera Inutile et Rumorosa. Nella mia quinquennale esperienza, ho assistito a discorsi dei generi più vari: dal grande fratello alle disquisizioni letterarie, passando per Dio, la fecondazione assistita, il pettegolezzo contro questo o quel prof, zio Ratzy, i troppi compiti per domani, maga Magò, Berlusconi e via dicendo. 
Tengo a sottolineare che questi incontrollati scambi di idee avvengono, durante le ore buche, in condizioni ardue a verificarsi altrove: trovandosi la classe intera costretta a trascorrere un’ora nullafacente nella stessa aula, senza tanti passatempi alternativi, nascono dialoghi improbabili tra persone che fuori da scuola non si incontrerebbero mai. Lì si trovano spesso i germi di nuovi rapporti umani, pronti a infettare la disciplinata attenzione del gruppo classe.

Gli studenti tuttavia non sempre si limitano a provocare confusione di voci e d’idee col semplice chiacchierare: durante le ore buche si svolgono a volte assemblee di classe non autorizzate, in cui improvvisati capopopolo istigano la folla a sostenere progetti eversivi dell’ordine costituito! Ci si occupa, ad esempio, della complessa programmazione delle interrogazioni; o, peggio, si trama alle spalle di qualche insegnante, stabilendo misure comuni per gestire un rapporto conflittuale, magari elaborando assurde rimostranze.

Comunque, non ho ancora citato la conseguenza più grave del lassismo ormai dilagante: nelle ore buche, i ragazzi sono spesso lasciati liberi di uscire dall’aula, senza controllo né sorveglianza; in certi casi, nemmeno uno per volta. Vagano così per i corridoi come anime perse, ondeggiando ebeti attorno alle macchinette del caffè; e quando gli capita di incontrare un altro compagno errante, ecco che riprende il deprecabile chiacchiericcio, disturbatore della quiete scolastica. Se poi gli capitasse di incrociare un professore, che avesse anch’egli un’ora libera, il pargolo potrebbe finire per distoglierlo dalla correzione dei dodici chili di compiti arretrati, intrattenendolo invece in qualche inutile, personale e antipedagogica conversazione!

In conclusione, vorrei invitare gli insegnanti tutti ad applicare minuziosamente le disposizioni ricevute: quando andate in una classe scoperta, non permettete che gli studenti si mettano avanti coi loro compiti, né tantomeno assecondate il loro autonomo dialogo e l’intrecciarsi di legami amicali distraenti. Impedite loro le conversazioni incontrollate, e se addirittura tentassero di coinvolgervi in discorsi estranei alla vostra materia, rimandate a dopo l’orario di lavoro!
Non lasciate che il Fattore Umano vinca sull’Efficienza!

[Quasi quasi questo lo mando al giornalino scolastico. Hi, hi, hi.] 

————
* Nota aggiunta dopo che B. travisò completamente il senso – per la serie "anni di analisi testuale mandati a puttane" :-P (ma bella sbaaaaarbara! smac!)