Forse solo chi vuole s’infinita

Tu chiedi se così tutto vanisce
in questa poca nebbia di memorie;
se nell’ora che torpe o nel sospiro
del frangente si compie ogni destino.
Vorrei dirti che no, che ti s’appressa
l’ora che passerai di là dal tempo;
forse solo chi vuole s’infinita,
e questo tu potrai, chissà, non io.
Penso che per i più non sia salvezza,
ma taluno sovverta ogni disegno,
passi il varco, qual volle si ritrovi.

(da E. Montale, Casa sul mare)

[Dev’esser andata più o meno così:

РQuindi, ̬ tutto qui?
– Che?
– Massì, dai, il salir d’acqua che rimbomba, star seduti su questo masso a guardare il mare, le isolette perse nella nebbia e la vita persa chissà dove. Tutto qui. Tutto ‘sto casino di esistenza per che cosa? Un susseguirsi di minuti eguali e fissi, e l’anima che non sa più dare un grido.
– Eh. Vorrei dirti che no.
– Però?
– Però sì. Cioè boh. Oddio, magari chi vuole s’infinita.
– Si che?!
– Massì, intendo, sovverte il disegno stabilito, infrange l’aria di vetro e sgama il segreto, esce dalla routine, trova un senso, rompe il destino, dà un ceffone al capoufficio, si ritira sull’Himalaya.
– Sembra figo.
– Già. Ma per i più non è salvezza. Tu forse potrai, chissà. Non io.
– Fai sempre la vittima impotente.
– Mannò, è che fare il vate è fuori moda, sai, devo mantenere un profilo basso.
– Capisco.
РE poi mica ̬ facile, sul serio, passare il varco. E ritrovarsi ad essere davvero quel che si voleva.]