Felicità

Presentatrice – Si’ori e Si’ore, vi presento un nuovo ospite! Abbiamo oggi qui con noi…
Felicità – Ma SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!
Presentatrice – Ahem! Mi lasci almeno finire di presentarla…
Felicità – Eh? Perchè? Non si vede chi sono? Eh? Eh? Eh? <saltella da una parte all’altra del palco>
Presentatrice – Una rompic.. ehm! Sì dicevo ch…
Felicità – <spingendo via la presentatrice>…E la vita è BELLA!!!
Presentatrice – Oh allora si arrangi! Io me ne vado! Che qui il mio lavoro… sniff.. non è mai valorizzat… sigh… buaaaaaaah!
Felicità – Sì levatemi di torno ‘sto piagnone! Ché oggi si sorride, gente! Perchè… perchè…

<dal pubblico>
1° spettatore – Scusi… posso farle una domanda?
Felicità – Ma prego!
1° spettatore – Con quale faccia tosta lei crede di esistere?
Felicità – Cos… no guardi, lo spettacolo della Fra l’hanno già fatto… ha sbagliato serata…
2° spettatore – No no! Non si tratta di filosofare! Lei, Felicità, non è altro che una stupida illusione!
Altri spettatori – …E un’ipocrita!
– Una traditrice!
– Senza rispetto! Come fa a sorridere! Ma dico, lo sa dei bambini in Africa?
– E delle guerre?
– Per non parlare delle ingiustizie!
– Già! A me per esempio, la Movia s’è inventata un quattro!
– E poi, lo stress! Dico, lei lo sa com’è il maggio della quarta liceo?
– Studiare, studiare sempre! Come fai a goderti la vita se la passi sui libri?
– Già, facile per te, che abiti in una secchia raccomandata!
<la Felicità indietreggia, pallida>
– E le preoccupazioni! Lei che ne sa della scaga che mette la Capo? Eh?
– …E ci manca anche di rispetto! Insomma non lo vede come ci trattano?
– Tzè! E ha perfino il coraggio di… esistere, la Felicità!
– Vorrebbe che sorridessimo, la sfrontata!
– E che non ci lasciassimo abbattere, addirittura!
– Ma cosa crede ch..

Felicità – Oh.. OH! BASTA! SILENZIO! Io… ehm… lo so… vi capisco. Ci sono tante cose… tante piccole ottime ragioni per essere sfiduciati, delusi, scazzati, nervosi. Eppure… io credo che sorridere sia anche una decisione. Non parlo di sorrisi ipocriti, non si tratta di far finta di essere felici. Si tratta di sceglierlo.
Navigando sul nostro pezzo di mare, a volte incontriamo tempeste tali che anch’io, davvero, fuggo a rintanarmi sottocoperta pregando che passi presto. Ora sono qui proprio perchè una di queste tempeste è passata. Altre volte però, ci rannicchiamo a guardare quel sedile un po’ sfilacciato, ci riempiamo le orecchie di qualche scricchiolio della barca; e mentre siamo intenti a lamentarci delle mezze stagioni, ecco che sopra di noi qualcuno rovescia un secchio di acquarelli sulle nuvole, o forse da una zattera vicina ci salutano gli amici – ma noi non sentiamo.
Basterebbe sollevare un po’ la testa, e stupirsi ancora. Certo che la barca continuerà a scricchiolare, i sedili a sfilacciarsi e il vento a scrollarci! Ma non sarà più tanto importante. Ci lasceremo cullare dalla brezza che lenta ci trasporta avanti; e ascolteremo questa immensa vita sciabordare sullo scafo, aguzzando lo sguardo per intravedere l’ombra del futuro dietro la foschia, all’orizzonte.