Roma

io e giovanni

(foto by Manola)

Ecco a voi l’esplosivo contatto delle migliori Teste della blogosfera (non per vantarmi, ma una è mia U.U)!

Ho rinfrescato nella memoria qualche fotografia sbiadita dei luoghi ove si accampò la gloriosa Seconda C, la via dei fori (c’è ancora quello che suona), la statua di Cesare, Benna che fa nonna Abelarda, con Juorge (robin hood e little john…), l’angolo di piazza Venezia dove una pianse e s’accorse a consolarla, ma io non sapevo come fare e rimasi lì sentendomi inutile; piazza di Spagna ricoperta di folla e la metro inaccessibile (mi accompagnarono a piedi, un paio di buone samaritane, fino alla stazione).

Ma soprattutto: lo stomaco che ti fa tutto il giro del corpo mentre aspetti al binario e finalmente si scioglie quando t’arriva incontro quella faccetta sorridente, le risate in romanesco, diaz in santa maria degli angeli, quel percorso assurdo per attraversare la strada, i sanpietrini stronzi, la fase Alberto Angela ai fori – e il tempio?, le librerie – com’è che non andiamo a fare shopping…?, “La notte dei blogger” che t’ho regalato – che altro avremmo potuto prendere, noi!, le peripezie in piazza di Spagna – no raga, ho paura!, villa borghese coi busti letterariamente inquietanti nonché decapitati, il risciò assassino e lo scatto giovanneo, le cupole dal Pincio – ‘ndo sta il Pantheon?, gli zingari – razzista!, il taxi per la stazione – hai visto… abbiamo parlato senza bigliettini^^, i saluti appannati dal finestrino.

(Uff. Te pare, Dio, di farne due con lo stampino e piazzarli a cinquecento chilometri di distanza?)

Cose che ho imparato:
1) Gli amici sono spesso utili, ma non sempre. Ci sono cose che bisogna fare da soli – e non perché gli altri siano egoisti o non disponibili o indifferenti. Solo, non puoi chiedere quel che non si sentono di dare.
2) C’è una persona su cui posso contare davvero. Anche se non ci vediamo tanto, anche se abbiamo preso strade diverse, lui c’è. Farei qualunque cosa per te – sì, l’ha detto scherzando; eppure, non è molto distante dal vero. (Grazie, Luca)
3) Prendere in mano la propria vita in questo modo dà un’ebrezza speciale. Ma la libertà vera sarebbe poterlo fare senza nascondersi.*
4) Giova’ non è timido quanto mi aspettavo; io non sono timida quanto mi aspettavo. Ed è strano, ma bello, vedere che effetto fa mescolare la confidenza interiore con la assoluta non conoscenza fisica.

*Pregasi di censurare accuratamente questo post con chiunque assomigli a un mio familiare