Così parlate – 1

– Ehi, vi hanno atterrati! – ho detto affacciandomi alla stanza di Angelo. Prima lo avevo cercato alla sua solita stanza, al secondo piano, rischiando di salutare con qualche allegro insulto l’ignaro vecchietto che aveva preso il suo posto. Angelo è stato trasferito al piano terra – quello dei post-acuti, quello di chi comincia a intravedere l’uscita.
La camera se l’è ricostruita com’era di sopra: tutti i disegni alle pareti, la foto di Maradona e di lui prima – in piedi con le mani in tasca e la camicia fighetta, lo sguardo abbronzato da sotto in su, con gli occhi semichiusi da bello maledetto. Me l’aveva accennato, una volta, che le donne le illudeva e poi le mandava via.

Ero andata a trovarlo in un buon momento. In generale il periodo era buono, ogni tanto in sala informatica lo sentivo chiamarmi in falsetto – Ilaaa’! – o gridare qualche presa in giro. Era diverso tempo che non mi fermavo a parlare con lui; forse perché non era più una novità, una sfida interessante – piuttosto mi sembrava una sfida persa, lui per primo non voleva giocarsela. Almeno, non come pareva a noi.
Ma quel giorno ero tornata a cercarlo in camera. C’era rimasto solo suo padre accanto al letto, che gli dava da mangiare. Sembrava in buona.
– Che ti mangi stasera? – ho chiesto ad Angelo.
– Pasta in brodo – ha risposto il padre, annegando il cucchiaio in una pappetta marrone. – Lui potrebbe mangiare da solo ma non lo fa – ha continuato – è più comodo farsi imboccare eh…
Ok, sembrava in buona. Forse lo era anche, in fondo sciorinava il solito elenco di pigrizie di Angelo, ma senza l’acredine sofferente della madre. Angelo ne rideva quasi, rassegnato, mentre io cercavo disperatamente di cambiare argomento.
Dopo un po’, il padre si è offerto di uscire per lasciarci soli.
– No no vabbè… – ha declinato Angelo, ostentando indifferenza come al solito.
– No dai, vi lascio soli così parlate – ha insistito, e se n’è andato, lasciandomi piacevolmente sorpresa da questo guizzo di sensibilità paterna. Avrei presto scoperto che non era per caso.

[…continua…]