Davide – 1

Davide si è infilato al corso di informatica di base col suo barellone da piaga da decubito. Per chi non lo sapesse, chi deve a operarsi una piaga sul culo deve starsene settimane intere a pancia sotto; perciò, per non deprimersi eccessivamente a guardare il pavimento della propria stanza, si viene forniti di barella auto-spingibile, con la quale si può vagare autonomamente intasando il traffico dei corridoi e decapitando qualche ignaro disabile carrozzato a ogni retromarcia.

Davide è un ragazzone rosso di capelli e con due spalle da gigante, che prima di spataccarsi con la moto girava il mondo praticando windsurf, sci, karate, atletica e più o meno tutti gli altri sport mai inventati da Olimpia a oggi.
– Computer? Quando mi dicevano di usarlo rispondevo… “Ma che computer, hai visto il sole che c’è fuori?” E andavo a correre!
Adesso che non può più correre, ha pensato che è bene imparare a far qualcos’altro.

Il corso avrebbe dovuto tenerlo il mio collega, ma spiegare come si salva un file a quattro o cinque persone che non hanno mai tenuto in mano un mouse richiede una chiarezza espositiva non prevista dal suo calabrese accidentato; senza contare che ogni allievo aveva bisogno di un paziente tutor personale. Così gli ho dato una mano, e il caso ha voluto che mi occupassi – oltre che di un signore baffuto avverso al doppio clic – di questo trentenne rosso, di sciolta parlantina e forte volontà.

Davide non sapeva niente degli sport che potrà ancora fare. Ci è rimasto, quando gli ho fatto fare un giro su internet, a vedere paraplegici che surfano, sciano e si rotolano spericolatamente in svariati modi. Non ha ancora potuto usare per bene una carrozzina, e non ha una chiara idea del fatto che, con le braccia che si ritrova, appena toccherà una ruota volerà. Ha passato undici mesi da un letto all’altro di centri sfigati in cui gli hanno fatto più danni che altro, e ora è impegnato a rimediare a quei danni.

E’ tornato in sala informatica anche fuori orario, per qualche lezione informale – o per chiacchierare, chi lo sa – liquidando simpaticamente il mio collega perché via, una lezione da una ragazza è sempre meglio. Mi sembra giusto.

(continua…)