è una sfida.
A se stessi, per vedere se si è capaci. Se finalmente la dignità zitta zitta ha risalito il posto che era della nostalgia, del bisogno a ogni costo, della dipendenza. Se la constatazione – di un’insufficienza, un masochismo, una patologia della relazione – deve ancora mentirsi allo specchio, o può senza patemi condurre a schiette, naturali conseguenze.
Ma soprattutto agli altri. Perché alla fine ci si volta indietro – decretando la sconfitta nella sfida con se stessi – in cerca di qualcuno ostinato ad inseguire, deciso con i fatti a dimostrarci in torto.
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