Fughe

[Quinta parte. Vedi parti precedenti]

("Qualche tempo dopo")

– Ok, credo che la mia Vita Quadretto sia ancora intatta, sai.
– Saranno contenti i nipotini.
– Stupido.
– Tu sei contenta?
– Forse.
– Rifacciamo. Guardami negli occhi. Sei contenta?
– Che tu mi guardi negli occhi?
– Di quello sei contenta senz’altro
– …E questa marpionata?
– Hai alluso tu per prima. Vedi come ti ribalti le cose.
– Mi sgami troppo facilmente
– Infatti mi adori per questo.
– …Ancora?
– Perché, non è vero?
– …
– Tu aspetti solo che qualcuno ti guardi abbastanza dritto negli occhi per costringerti a dire la verità
– Perché, a te non piacerebbe?
– Sì che mi piacerebbe. Ma tu guardi altrove
– Magari mi vergogno
– Buffo come si abbia paura proprio di ciò che si desidera.
– Assolutamente sì.
– O forse è che in realtà non lo si desidera davvero.
– Certo che si desidera. Ma non proprio così. Il problema è sempre nel non proprio.
– La discussione sullo scarto aspettative/realtà l’abbiamo già fatta, non ripeterti, che i lettori ci mollano
– Non saresti contento se ci lasciassero soli?
– Stai diventando peggio di me.
– Sono le pessime frequentazioni di questo periodo. C’è gente un po’ affamata, in giro.
– Che vuoi dire?
– Niente.
– …Ora vai con la risposta vera.
– Uff. Senti, quanti secoli dovrei aspettare principi azzurri inviati dal tuo maledetto ufficio? Intanto, ci si tiene vivi.
– Bella roba! Trenta battute fa eri lì a sbrodolare idiozie idealiste, la perfezione sognata e il ricordo per i nipotini, e adesso
– Sei geloso?
– …Cosa c’entra. E’ che secondo me… non ti fa bene.
– Dicono che aumenti l’autostima.
– Lo sai benissimo che ti deprime soltanto
– Poi sono io quella che ha paura, che scappa dalla vita vera, bla bla, allora, deciditi!
– Spiegami cosa c’è di vero in
– Zitto, che qui ci leggono!
– Stai fuggendo.
– Diciamo che fuggire è un’abitudine un po’ diffusa.
– Non l’ho capita
– Vuoi la lista dei fuggiaschi? Te l’avevo raccontato, l’ultimo è proprio di poco fa, un
– …Quello che non è scappato.
– Sì invece. Ha impiegato solo un po’ di più del previsto
– …Perché ti lamenti? Mi sembravi convinta che non corrispondesse.
– A cosa?
– Alla richiesta. Te l’ho registrata io, credi l’abbia dimenticata?
– Ah… già. Non la ricordavo nemmeno più
– E’ la realtà che prende il sopravvento
– Smettila
– …ma la Vita Quadretto è ancora lì, non
– Finiscila con questa espressione ridicola. Ha esaurito la sua comicità nel dialogo precedente
– “Pippa mentale” mi sembrava troppo prosastico.
– Idiota.
– Poi mi spiegherai esattamente perché te la prendi con me.
– Beh, se me la prendessi con me stessa saprei già le risposte di tutto il battibecco, sai che palle.
– Meglio creare un amico immaginario
– Assolutamente sì.
– Hai detto “assolutamente sì” un’altra volta. Lo dici spesso.
– Eh, sai che me l’aveva fatto notare anche lui
– Ah, ecco perché l’autrice mi ha messo in bocca un’osservazione così superflua.
– Dovrebbe finirla di disseminare i suoi testi di trappole nostalgiche, vero?
– Ma quella ama farsi del male.
– …Assolutamente sì.
– Un po’ come te.
– Ora cosa c’entra?
– E ri-fugge.
– …
– Non mi hai ancora guardato negli occhi
– …
– Sei contenta?

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