Libri sacri

“- Che volumi sono quelli che occupano tutta quella parete di biblioteca?
– Sono gli interpreti della Scrittura – mi disse.
– Ce n’è molti – ribattei – evidentemente la Scrittura era un tempo molto oscura ed è oggi chiarissima. Ci sono ancora dei dubbi? Ci possono essere dei punti in contestazione?
– Quanti ce n’è, buon Dio! – mi rispose – ce ne sono quasi tanti quante sono le righe.
– Ah sì? – gli dissi – e allora che cosa hanno fatto tutti questi autori?
– Questi autori – mi ribatté – non hanno cercato nella Scrittura ciò che si deve credere, ma ciò che credevano loro; non l’hanno affatto considerata come un libro in cui erano contenuti i dogmi che essi devono accettare, ma come un’opera che poteva conferire autorità alle loro opinioni; è perciò che ne hanno corrotto tutti i sensi e ne hanno tormentato tutti i passi”

(Montesquieu, Lettere persiane, lettera CXXXIV)

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“- Credo di essere diventato agnostico
– E cosa sarebbe?
– Uno che non è sicuro dell’esistenza di Dio.
– No, no, no. Di’ che sei ateo, piuttosto. Chi può essere certo che Dio esista? In base alla tua definizione siamo tutti agnostici. Pensi che io abbia una conoscenza scientifica di Dio? […] Se questo fosse possibile, ci sarebbe una sola religione nel mondo. Tutti sapremmo chi ha ragione. E invece ciascuno deve prendere una posizione per qualcosa. L’uomo deve decidere. Su Dio nessuno sa niente. Io non so niente. Ma ho preso una decisione in favore di Dio. Tu hai preso una decisione contro.
– Io non ho preso nessuna decisione – disse Michael un po’ risentito. – E’ per questo che sono qui. Ho un mucchio di domande da fare. Voglio studiare con lei.

Il rabbino Gross posò una mano sui libri impilati sul tavolo.
– Qui dentro ci sono un’infinità di grandi pensieri – disse – Ma la risposta alla tua domanda non esiste. Non possono aiutarti a decidere. Prima prendi una decisione, poi studieremo”

(Noah Gordon, L’uomo che cercava la verità)