(Momento proustiano)

L’estate in arrivo ha un odore preciso – scende in piazza col cielo ancora blu chiaro alle nove – che contiene nell’ordine

un ritorno da sola di notte, con in testa una musica e il primo presagio-terrore di caducità
un ritorno insieme di notte, l’imprevisto stupore di trovarsi nel dialogo e l’idea di scommetterci
un attimo di quotidiana perfezione, una sera del tutto qualsiasi – rimasta famosa solo perché scritta, e scritta, quasi monito, appena prima di finire in pezzi.

Bisognerà aggiungerci qualcosa.