Domenica

E’ quel paio d’ore dopo pranzo, col sole e la finestra aperta, quando anche al sesto piano arriva il ciocco di una bottiglia gettata nella campana del vetro, le parole ben distinte di una conversazione sul marciapiede, una portiera che sbatte, un flauto che non so da dove venga, svariati versi e cinguettii
– e, al passaggio rauco dell’unica macchina sveglia, il mondo intero si volta con una specie di sdegno, come ai concerti verso il vecchio che tossisce durante l’apice patetico di un movimento Adagio.