Il Ministero della Verità

Berlusconi parla delle prime cose che farebbe tornando al potere: 

"Le intercettazioni si potranno ordinare da parte della magistratura solo per indagini su terrorismo, mafia, camorra. Per il resto, a chi le ordinasse 5 anni prigione, a chi le eseguisse 5 anni di prigione, a chi le pubblicasse 2 milioni di multa all’editore. Noi – ha spiegato il leader di Forza Italia – abbiamo cento motivi per dire no a questa invasione della vita privata".

No, non ne avete cento. Ne avete molti di più, tanti quanti sono gli individui che hanno qualcosa da nascondere (a destra, a sinistra, al centro, in diagonale).

Pensate quello che vi pare di Silvio, per tutto il resto. Ma una dichiarazione del genere a me basta per averne paura.
Finché mi controlla tv e giornali, passi, c’è sempre internet, a volersi informare ci si informa. Finché fa loschi traffici a favore dei propri interessi, vabbè, è in ottima (cioè, pessima) compagnia bipartisan. Quando, mentre era al governo, qualcuno lamentava di essere in una dittatura, un po’ sorridevo pensando via, leggetevi un libro di storia o andate su peacereporter.org, e vedete cos’è davvero una dittatura. 

Ma una sparata così mi fa paura, perché toglierebbe uno strumento potentissimo d’indagine della verità. (Badate, non parla solo di vietarne la pubblicazione, ma le impedirebbe anche alla magistratura). Anche l’orwelliano Ministero della Verità si occupava di occultarla e manipolarla…

Quando ci si sforza tanto d’impedire il raggiungimento della verità, vuol dire che si ha troppo da nascondere.
E che la democrazia è sul patibolo.

[Ma non è morta: si vota ancora! Quindi, non uccidiamola astenendoci. Tra una vaga antipatia per le burocrazie, le divisioni, le raccomandazioni e gli intrallazzi dei sinistri, e il tentativo di eliminare gli strumenti indispensabili a scoprire quegli stessi intrallazzi, so qual è il male peggiore.
Riflettete sulle priorità…
]