Eravamo tutti perdonati.
Perché l’aria ci assorbiva
nella sua temperatura. La testa
pigiata di lato, la guancia che tocca
la spalla e quasi l’accarezza. Liscio
il respiro, sollevato volante.
Il cuore pattinava controvento.
Oh varietà! Oh insieme!
Ogni strada è felice
se una pioggetta tiepida
intimidisce la luce
e la costringe a spargersi
senza predilezioni.
Più che perdono. Eravamo accolti.
Patrizia Cavalli, Eravamo tutti perdonati
31 Gennaio 2008, 17:11
in poesie
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