Baratto

– Ma è sicura?
(intonò con aria grave)
– No
(disse tremandogli negli occhi)
– Vuole pensarci ancora?
– No
– E’ un baratto senza ritorno. Ha ciò che chiedo in cambio?
– Sì
(rispose, tendendogli un amore in mano)
– Va bene. E’ libera.

(Allora le porse il corpo di mostro, lei ne indossò la testa, vi infilò le braccia, se lo lasciò scorrere addosso. Poi, non vista, corse, spalancò la porta, si gettò fuori attraversando la città, sgomitò con i passanti – che vedendola non la vedevano – e continuò a correre, dicono le leggende, continuò a correre fino alla campagna, fino all’estate e al mare, fino alla neve e all’inverno, fino a quando, malauguratamente, si svegliò.
Alzatasi, si guardò spettinata allo specchio. Delusa, ricordò che non avrebbe mai avuto quel coraggio.)