(Un anno dopo)

“Il nostro concetto di morte è sbagliato. Leghiamo troppo la morte alla paura, al dolore, alla tenebra, al nero: esattamente il contrario di quello che succede nella natura in cui il sole muore ogni giorno in una gioiosa esplosione di luci, in cui le piante d’autunno muoiono al meglio di sé, con una grandiosa esuberanza di colori. […] dovremmo considerare la morte non come il contrario della vita, ma semplicemente come l’altra faccia della nascita, come una porta che, vista da una parte, è l’ingresso, dall’altra è l’uscita.”

(Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra)

[Certo, sono solo belle parole, e le belle parole non colmano le assenze. Ma è un po’ vero che alla “Signora dall’uomo detta la Morte, l’acqua la pietra l’erba l’insetto l’aedo danno un nome, che, credo, esprima un cosa non tetra”.]

Un abbraccio.