"Per questo aderire, con l’impasto biologico di una lingua corpo che sa rendere il brulichio del sottosuolo e la raggelante luminosità delle altezze, al megatempo della natura e al microtempo dei processi della scienza, alle iperternità e all’appiattimento del consumismo, la poesia di Zanzotto si confronta in modo decisivo con la trasformazione antropologica, conoscitiva, percettiva dei nostri anni."
Ma parla come mangi.
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