Mi sfogo a caso

Perché non ho voglia di studiare. Perché stamattina mi sono ricordata che la scuola è un po’ puttana e ti tradisce. Perché la montagna di posta in gioco s’è fatta tanto alta che potrebbe crollarmi addosso. Perché qualcuno dovrebbe insegnarmi a disamare i ricordi, ma forse servirebbe un ventennio di psicanalisi. Perché il verbo disamare suona tanto disarmare e mi sembra molto adatto. Perché ho imparato a memoria un discorso bellissimo sui motivi per cui nonnevalelapena, però non ci credo affatto. Perché se ora mi si disegnasse in cielo un chiaro NO, tirerei un sospirone di sollievo, me lo butterei alle spalle e andrei felicemente per altri lidi. Credo. Perché ci sono persone con cui è tutto così semplice e m’invitano ogni volta che m’incontrano, senza che ciò abbia significati metafisici. Perché ho bisogno di rapporti sereni e leggeri. Perché ho voglia di uscire col coro e instupidirmi. Perché ho voglia di uscire con tanti maschi idioti e sparare le stronzate che puoi sparare solo con loro. Perché ho voglia di partire, ma anche di restare. Perché ho un po’ paura di partire, ma so che mi divertirò a inventare una me stessa provvisoria. Perché adesso ho solo voglia di guardarti negli occhi senza alzare la testa, chiederti un come stai non di circostanza, e iniziare a parlarci dentro stupiti e curiosi di noi, come quell’altra estate. Perché ho scommesso ormai troppo e non posso accettare di perdere. Perché so di avere perso, ma non voglio. Perché stavolta sembrava che.