Filo

Stasera avrei dovuto leggere poesie – sì, l’esame, ma forse lo rimando, ch’é troppo bello per affrettarlo – ma ce n’era un’altra da guardare, dispiegata lì sul parco le luci gialle la nuvola leggera i rombi grigi allontanarsi la sera farsi notte… il vecchio tempo che come sempre s’approfitta, io mi fermo appena e quello sale a raccontare (c’erano altri, ricordi?, chissà dove sono, c’era anche Dio, e poi? Se ci ritrovassimo tra vent’anni, dove? Diventati cosa? Io mi vedo così uguale… almeno allora saprò delle scommesse vinte o perse, e riderò di aver sbagliato tutto).
Sarà che da un po’ non mi chiedevano – ma tu mi vuoi bene? – e alla domanda s’è impigliato un filo di maglione, di quelli che a tirarli vai a scucire una vita intera.

[Mancava un po’ quella specie di vecchio affetto, raggelato nei rapporti intellettuali]