Quelli che partono

li riconosci sempre per i loro ciao leggeri, che non danno appuntamenti
– ci vediamo presto,
domani oppure mai –
per le promesse che dimenticano, e per come le regalano
sapendo che non contano

Quelli che partono ti raccontano in anticipo dei viaggi
e se stai attento ti puoi accorgere che è un avvertimento
Non sempre hanno bisogno di partire per andare
potrebbero sparire anche perché non hanno tempo

Quelli che partono non ti cercano, ma si lasciano inseguire 
e se restano delusi si convincono che è meglio
Una notte ti confesseranno di avere un po’ paura
che la loro libertà non faccia compagnia

Però quelli che partono non si arrenderanno
sanno bene cosa conta e che cosa diventare
alcuni non progettano nemmeno quale meta
eppure hanno deciso, e sono già partiti.

Quelli che restano, coglioni, tenteranno di convincerli
– per loro è così ovvio il terrore di lasciare –
cercheranno di legarli per paura
e gli altri, per paura
scapperanno

Quelli che restano ci litigano sempre, sulle priorità,
su cos’è importante
poi irrimediabilmente s’innamorano
e la fine della storia non la sanno raccontare.