Sarebbe peggio

scoprire di aver puntato tutto su una scommessa persa, o scoprire che vincere quella scommessa non importa più?

[- Sei buffamente ingenua e sedicenne quando trai conclusioni così affrettate
– Lo so, ma altrimenti non mi diverto
– In realtà tu non hai bisogno di qualcosa in particolare, ma di una speranza qualunque da inseguire
– Certo, fallita una ne invento un’altra
– E quando sperare una cosa significa fare delle scelte?
– Spero lo stesso, e scelgo sbagliato
– Dici che hai scelto sbagliato?
– Non eri tu che mi rimproveravi le conclusioni affrettate?
– Quando pensi che deciderai se ne è valsa la pena?
– Quando sarà troppo tardi per tornare indietro
– Mi sembra razionale!
– Certo: se smettessi prima di essere arrivata in fondo, mi tormenterei per sempre: chissà se la vittoria era proprio dietro l’ultima curva?
– Vedo che leggere il Deserto dei Tartari in seconda liceo ha effetti collaterali per tutta la vita
– Assolutamente
– Assolutamente cosa?
– Assolutamente e basta. E’ un avverbio stupendo: non vuol dire proprio un cazzo.
– Questa conversazione sta diventando assurda.
– Però mi diverte
– E’ la seconda volta che lo dici. Tu ti diverti con cose assurde
– Tipo sperare e scommettere?
– Tipo.
– Credo di esserne fiera
– Però con Dio non lo fai, eh?
– Oh, lascia perdere
– No, dico, su Dio ti sei rotta di scommettere, eh?
– Sì.
– …Sì?
– Sì, contenta?
– No. Tu?
– Nemmeno
– Ah mi pareva
– Ma questo ora non c’entra
– Già, non c’entra
– …
– …   .
– …?
– .

– E’ un sottile artificio letterario per portare alle estreme conseguenze l’incomunicabilità beckettiana, vero?
– Uh-uh.
– Insomma, la società contemporanea, il Novecento, la solitudine nella metropoli, i media, gli sms, le mezze stagioni.
– Esatto.
– Il riscaldamento del pianeta?
– Anche.
– L’atomica dell’Iran?
– Pure.
– Turigliatto?
– Aspetta
– Cosa?
– Aspetta, tu, guarda
– Dove?
– No, sai, mi ero voltata un secondo per bere
– …E?
– C’è il tramonto dalla finestra
– Vabbè, tutti i giorni
– …
– Oh, sì, i tetti incendiati, bla bla. Allora tiratela perché stai al sesto piano e c’hai l’orizzonte in casa.
– …Ecco, vedi.
– Cosa?
– Vedi perché tu non puoi divertirti a sperare?  ]