Possibilità

Non scrivo da un pezzo, né qui, né altrove, nemmeno nella testa. Non ho tempo, tempo psicologico più che materiale; non faccio granché forse, però penso a quel che c’è da fare, organizzo, programmo, esco. Esco tanto; quelli dell’ac ne organizzano una ogni due giorni, mai visto un gruppo così attivo – e sono periodi che bisogna acchiappare finché ci sono, non so se dureranno sempre.

E’ un momento di possibilità. Passeggio lungo un corridoio infinito di porte aperte, socchiuse o serrate a cui si potrebbe bussare; cerco di esplorarne tante, mi affaccio dentro, dò un’occhiata, chiedo in giro; ben sapendo che oltre ogni soglia c’è una vita intera, un futuro possibile. Un passo avanti o indietro, e cambia tutto.
Una sera con qualcuno e non con qualcun altro, qualcosa si perde e qualcos’altro si crea. Una facoltà, un curriculum invece di un altro, e con una crocetta scelgo di conoscere certi pensieri e certe persone piuttosto che altre, dò un colpetto a una causa e mi si srotolano davanti chilometri di conseguenze. Non posso sapere in anticipo cosa converrebbe. Si scommette, come sempre.

Ieri ho scommesso sulla mia facoltà. Sono ufficialmente candidata a una felice e letteraria disoccupazione.