VII Lettera a Dio

Caro Dio,

è stato strano accorgersene così, d’un tratto. Dopo sette giorni passati a smontarti da ogni lato, ad argomentare, contraddire, dubitare come al mio solito. Mi sono divertita in quelle riunioni interminabili dove si saltellava un po’ incoerentemente da un problema all’altro, ciascuno di noi mescolando le sue perplessità e le storte certezze, i sensi di colpa, le tormentate insoddisfazioni e la difficoltà d’ingoiare la pillola blu per scavalcare Matrix.
Il fatto è che ce ne sono tante, di pillole disponibili. Non si sceglie solo fra Apparenza e Verità, ma fra le tante Verità possibili – e fa presto il don a dire che per un cristiano la Verità è una sola. Per un cristiano, già. Ma quello è il punto d’arrivo, non di partenza. E’ che questo Dio in un certo senso fa parte del mio Matrix, ci sono cresciuta dentro, è troppo… umano. A volte mi aspetto che Dio debba essere invece qualcosa di totalmente Altro, diverso, inconoscibile, và. Sarebbe così, ha risposto il prete. Sarebbe così, non fosse che s’è fatto uomo apposta per farsi capire.

Ora, se era quello lo scopo, Dio, fossi in te richiamerei all’ordine i tuoi esperti di marketing, ché qualche problema di comunicazione ce l’hai, diciamocelo. Non è che a farti capire sei proprio una cima. Eppure, ti dicevo all’inizio, in quel momento, dopo confessione, mi sono accorta di qualcosa.
Và, è totalmente assurdo. Però, pensate un attimo: un uomo vivo, fisico, concreto, muore. Poi, un sacco di gente lo vede vivo, lo ascolta parlare. E’ così sicura di averlo visto risorto che per questa follia ci lascia le penne, ed è pure contenta di farlo. Ok, potrebbe essere un’enorme panzana, ma fate finta che sia vero: una storia così è il fallimento del Matrix, la dimostrazione che c’è un collegamento con quel che non si conosce, che le regole di questo mondo si possono ingannare. C’è chi schiva proiettili e salta sulle pareti, e chi risorge. La differenza è che nel primo caso si tratta senz’altro di una finzione, nel secondo chissà. La cosa certa è che, se è vero, ti cambia la vita.

Di questo mi sono accorta. Che se resurrexit sul serio, c’è da restarci meravigliati in eterno.
Vabbè Dio, mi passerà. Ci si abitua a tutto. Però lasciamici credere un altro po’, ché si sta bene da queste parti. E mi sta tornando la voglia di scommettere.

[La Vero mi ha scritto sulla maglia: credici un po’ di più…]