Monthly Archives: Agosto 2008

Prof, ho una domanda

[Parole a sproposito]

Si chiamerà “Educazione alla costituzione e alla cittadinanza” e con questa verrà introdotta la formazione alle regole della strada e all’ambiente. “La scuola – ha detto il ministro – deve rimettere al centro la persona e preparare i ragazzi ad essere cittadini consapevoli dei diritti e dei doveri e conoscitori dei principi costituzionali”.
(da Repubblica)

…secondo lei i padri costituenti si aspettavano che la Costituzione sarebbe stata declassata a educazione stradale?

Vedere

carrello abbandonato e videocassette sfasciate

 

Qualche cespuglio più in là, io mi ubriacavo di bellezza, stravaccata nel quasi-tramonto, coi Sigur Ros nelle orecchie, raggiungendo l’apice dell’estasi pacifica e pànica.

Loro, intanto, sventravano la bellezza, abbandonando lì in mezzo un carrello di vhs sfasciati, col nastro magnetico tirato fuori e annodato per metri fra gli alberi attorno.

Se avessero visto quel che vedevo io, avrebbero fatto piano anche a respirare.

Chi gli insegnerà a vedere?

Say what you need to say

Questa canzone non mi fa impazzire, ma è buffo che l’abbia incontrata proprio oggi, e che ripeta ossessivamente il motto di questa giornata.

(Say what you need to say – John Mayer)


You’d better know that in the end
It’s better to say too much
Than never say what you need to say again

[E l’ho fatto]

Se potessi parlarti

[Trovando foto di prima elementare]

foto di classe elementari

attraverso il tempo e questa foto,

forse ti direi di scappare, prima che (ancora pochi mesi, dal ‘93) sia troppo tardi.

Ma se proprio non volessi – forse a sei anni saresti ancora troppo inconsapevole della vita per poterla temere più della morte – ti direi anche che,

poi

(poi)

passa, e si diventa felici.

Fughe

[Quinta parte. Vedi parti precedenti]

("Qualche tempo dopo")

– Ok, credo che la mia Vita Quadretto sia ancora intatta, sai.
– Saranno contenti i nipotini.
– Stupido.
– Tu sei contenta?
– Forse.
– Rifacciamo. Guardami negli occhi. Sei contenta?
– Che tu mi guardi negli occhi?
– Di quello sei contenta senz’altro
– …E questa marpionata?
– Hai alluso tu per prima. Vedi come ti ribalti le cose.
– Mi sgami troppo facilmente
– Infatti mi adori per questo.
– …Ancora?
– Perché, non è vero?
– …
– Tu aspetti solo che qualcuno ti guardi abbastanza dritto negli occhi per costringerti a dire la verità
– Perché, a te non piacerebbe?
– Sì che mi piacerebbe. Ma tu guardi altrove
– Magari mi vergogno
– Buffo come si abbia paura proprio di ciò che si desidera.
– Assolutamente sì.
– O forse è che in realtà non lo si desidera davvero.
– Certo che si desidera. Ma non proprio così. Il problema è sempre nel non proprio.
– La discussione sullo scarto aspettative/realtà l’abbiamo già fatta, non ripeterti, che i lettori ci mollano
– Non saresti contento se ci lasciassero soli?
– Stai diventando peggio di me.
– Sono le pessime frequentazioni di questo periodo. C’è gente un po’ affamata, in giro.
– Che vuoi dire?
– Niente.
– …Ora vai con la risposta vera.
– Uff. Senti, quanti secoli dovrei aspettare principi azzurri inviati dal tuo maledetto ufficio? Intanto, ci si tiene vivi.
– Bella roba! Trenta battute fa eri lì a sbrodolare idiozie idealiste, la perfezione sognata e il ricordo per i nipotini, e adesso
– Sei geloso?
– …Cosa c’entra. E’ che secondo me… non ti fa bene.
– Dicono che aumenti l’autostima.
– Lo sai benissimo che ti deprime soltanto
– Poi sono io quella che ha paura, che scappa dalla vita vera, bla bla, allora, deciditi!
– Spiegami cosa c’è di vero in
– Zitto, che qui ci leggono!
– Stai fuggendo.
– Diciamo che fuggire è un’abitudine un po’ diffusa.
– Non l’ho capita
– Vuoi la lista dei fuggiaschi? Te l’avevo raccontato, l’ultimo è proprio di poco fa, un
– …Quello che non è scappato.
– Sì invece. Ha impiegato solo un po’ di più del previsto
– …Perché ti lamenti? Mi sembravi convinta che non corrispondesse.
– A cosa?
– Alla richiesta. Te l’ho registrata io, credi l’abbia dimenticata?
– Ah… già. Non la ricordavo nemmeno più
– E’ la realtà che prende il sopravvento
– Smettila
– …ma la Vita Quadretto è ancora lì, non
– Finiscila con questa espressione ridicola. Ha esaurito la sua comicità nel dialogo precedente
– “Pippa mentale” mi sembrava troppo prosastico.
– Idiota.
– Poi mi spiegherai esattamente perché te la prendi con me.
– Beh, se me la prendessi con me stessa saprei già le risposte di tutto il battibecco, sai che palle.
– Meglio creare un amico immaginario
– Assolutamente sì.
– Hai detto “assolutamente sì” un’altra volta. Lo dici spesso.
– Eh, sai che me l’aveva fatto notare anche lui
– Ah, ecco perché l’autrice mi ha messo in bocca un’osservazione così superflua.
– Dovrebbe finirla di disseminare i suoi testi di trappole nostalgiche, vero?
– Ma quella ama farsi del male.
– …Assolutamente sì.
– Un po’ come te.
– Ora cosa c’entra?
– E ri-fugge.
– …
– Non mi hai ancora guardato negli occhi
– …
– Sei contenta?

Perifrasi eufemistiche

I – A filologia romanza studi le lingue romanze e la loro evoluzione, in particolare i testi fatti in lingue romanze… morte, come il provenzale
N – …Il tuo corso ha una spiccata propensione per ciò che gli inglesi intendono con useful, vero?

Perplessità

Quando Facebook ti notifica che

"A. P. ora ti possiede come un animale domestico. Sei stata comprata per $ 556, e hai guadagnato $ 25".

ti interroghi sulle nuove tecnologie.

Libri sacri

“- Che volumi sono quelli che occupano tutta quella parete di biblioteca?
– Sono gli interpreti della Scrittura – mi disse.
– Ce n’è molti – ribattei – evidentemente la Scrittura era un tempo molto oscura ed è oggi chiarissima. Ci sono ancora dei dubbi? Ci possono essere dei punti in contestazione?
– Quanti ce n’è, buon Dio! – mi rispose – ce ne sono quasi tanti quante sono le righe.
– Ah sì? – gli dissi – e allora che cosa hanno fatto tutti questi autori?
– Questi autori – mi ribatté – non hanno cercato nella Scrittura ciò che si deve credere, ma ciò che credevano loro; non l’hanno affatto considerata come un libro in cui erano contenuti i dogmi che essi devono accettare, ma come un’opera che poteva conferire autorità alle loro opinioni; è perciò che ne hanno corrotto tutti i sensi e ne hanno tormentato tutti i passi”

(Montesquieu, Lettere persiane, lettera CXXXIV)

—-

“- Credo di essere diventato agnostico
– E cosa sarebbe?
– Uno che non è sicuro dell’esistenza di Dio.
– No, no, no. Di’ che sei ateo, piuttosto. Chi può essere certo che Dio esista? In base alla tua definizione siamo tutti agnostici. Pensi che io abbia una conoscenza scientifica di Dio? […] Se questo fosse possibile, ci sarebbe una sola religione nel mondo. Tutti sapremmo chi ha ragione. E invece ciascuno deve prendere una posizione per qualcosa. L’uomo deve decidere. Su Dio nessuno sa niente. Io non so niente. Ma ho preso una decisione in favore di Dio. Tu hai preso una decisione contro.
– Io non ho preso nessuna decisione – disse Michael un po’ risentito. – E’ per questo che sono qui. Ho un mucchio di domande da fare. Voglio studiare con lei.

Il rabbino Gross posò una mano sui libri impilati sul tavolo.
– Qui dentro ci sono un’infinità di grandi pensieri – disse – Ma la risposta alla tua domanda non esiste. Non possono aiutarti a decidere. Prima prendi una decisione, poi studieremo”

(Noah Gordon, L’uomo che cercava la verità)

(Scusate ma faceva troppo ridere)

[Pescato su un newsgroup]

"Come spiegate cari ipocritoni antiscientifici il DISGUSTO che si prova verso gli handicappati?
Ovvio la Natura (unica Dea) ci ha predisposto a odiare e disprezzare gli esperiementi venuti male come primcipale nemico della Salute della nostra Specie! Pensateci si ammira e ci si eccita per la Arcuri non per un bavoso tetraplegico!!

Bene, la Natura non sbaglia, se ci ha messo DISGUSTO per gli handicappati vuol dire che essi SONO IL MALE, eliminiamoli come CANCRO della nostra specie e per creare una Specie SANA!!!

L’eugenetica è stata discreditata dal fatto di essere usata dai nazisti ma questo non toglie che sia pratica SANA e NECESSARIA per la salute della specie umana. Non siate ipocriti, pensate al Benessere naturale e biologico della nostra specie.

Gli handicappati conducono una vita limitata, innaturale e infelice, inoltre la loro presenza disturba la serenità delle nostra specie, dobbiamo liberarci da zavorra ipocrita e COMBATTERE sì ma per creare una specie umana SANA e ciò non si fa certo contravvenendo le regole della natura che prescrivono l’eliminazione degli aborti e la riproduzione dei più adatti & sani."

Fabbricare realtà

“Di solito attribuiamo alla nostra idea dell’ignoto il colore delle nostre azioni del noto. Se la morte la definiamo un sonno è perché essa ci sembra un sonno dal di fuori; se chiamiamo la morte una nuova vita è perché ci sembra una cosa diversa dalla vita. Attraverso piccoli malintesi nei confronti del reale noi costruiamo le fedi e le speranze, e così ci nutriamo di croste che chiamiamo dolci, come i bambini poveri che giocano ad essere felici.

Ma è così la vita; o almeno è così quel particolare sistema di vita che di norma è definito civiltà. La civiltà consiste nel dare a qualcosa un nome che non è il suo, e poi sognare sul risultato. E in verità il nome falso e il sogno vero creano una nuova realtà. L’oggetto diventa veramente altro, perché noi l’abbiamo reso altro. Fabbrichiamo realtà.

La materia prima è ancora la stessa ma la forma che l’arte le conferisce la allontana da se stessa. Un tavolo di pino è legno di pino, ma è anche tavolo. Ci sediamo al tavolo e non al pino.
Un amore è un istinto sessuale, però non amiamo con l’istinto sessuale, ma presupponendo un altro sentimento. E quella supposizione è ormai, in effetti, un altro sentimento.

(Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine)